Dopo un anno di lavori con i contadini della regione di Bouar nella Repubblica Centrafricana e dopo alcune riunioni di preparazione durante i mesi di gennaio e febbraio tra Caritas di Bouar, e L’ONG Mercy Corps, il 18 febbraio scorso alle 15.00 tutto era pronto per accogliere oltre 80 associazioni di coltivatori e una decina di allevatori. Vista la quantità di materiale prevista e di espositori, il luogo che ci ha accolti è un grande spiazzo alberato in città, che ci ha permesso il riparo dal sole forte ma non della calura.
Un pozzo d’acqua nei paraggi ha dovuto bastare per il fabbisogno di tutti. Dei banconi spartani su cui mettere in mostra i propri prodotti e dei recinti per alloggiare gli animali. La gente iniziava timidamente ad affluire, primi tra tutti i bambini. Sul far della notte si accendono le luci e il DJ di turno con il microfono inizia l’animazione con canti e musiche africane. Lungo la serata fino a tarda notte hanno fatto il loro arrivo i camion inviati sulle diverse strade da noi organizzatori per raccogliere i prodotti e trasportare i rappresentanti delle associazioni.
La mattina seguente tutto era pronto e alle 9 circa le autorità erano sul posto per i vari discorsi di inizio e dare il via alla manifestazione.Ha aperto i lavori il sindaco di Bouar, seguito dal prefetto e da un rappresentante dei contadini.Hanno fatto loro eco il vescovo, il ministro delegato per lo sviluppo rurale e conclusione del ministro del commercio. Subito dopo la sfilata delle varie associazioni con dei campioni dei prodotti, orgogliosi di dire alla città la loro esistenza, molti mettevano in bella mostra la maglietta FOIRE AGRICOLE. JIANGO BE AFRICA. Seguiva la visita agli stand, dove si è potuto ammirare la varietà di prodotti ortofrutticoli, campestri e dell’allevamento: manioca, mais, arachidi, miglio, riso, igname, cipolle, caffè, insalate, e ortaggi vari. Tra gli animali si ammiravano buoi, vitelli pecore, capre, pesci, maiali. Gli acquirenti: grossisti e non facevano la loro comparsa facendosi largo tra la folla curiosa, con l’aria interessata di chi voleva fare affari Il pomeriggio ha visto un dibattito alla parrocchia Fatima tra agricoltori/allevatori e i ministri rappresentanti del governo, moderato da Caritas. Molte problematiche sono uscite nelle due ore di dibattito.
Incoraggiante per noi vedere contadini illetterati, donne e uomini interrogare il governo del paese sulle loro prospettive e difficoltà: strade impraticabili, mancanza di strutture di appoggio, mancanza di progetti chiari, soperchierie sulle strade da parte delle forze dell’ordine. La signora Ministro del commercio e il ministro delegato dello stato, hanno riconosciuto le validità delle richieste promettendo di portare in sede appropriata il dibattito. Felicitazioni per l’iniziativa della fiera che pian piano diventa un evento tangibile per lo sviluppo.La serata è stata caratterizzata dalla musica e la danza e bevande tradizionali. Una parte delle risposte alle domande delle associazioni poste durante il dibattito del pomeriggio precedente si è avuta la domenica mattina con l’inaugurazione della BANCA DI SOSTEGNO ALIMENTARE in centro città di Bouar, finanziata per intero nella struttura e nella gestione dall’ Associazione JIANGO BE AFRICA: mettere il cuore in Africa. Il nastro è tagliato dalla signora ministro del commercio: nuove felicitazioni e auguri.Di ritorno sul posto della fiera nel pomeriggio dello stesso giorno intorno alle sedici abbiamo constatato che praticamente tutto era stato venduto.
Altro momento forte è stata la chiusura della manifestazione domenica sera, con le premiazioni dei migliori stand, in base alla quantità di prodotti, alla varietà e all’esposizione. Per il riconoscimento si è trattato di strumenti di lavoro: mulini per macinare la manioca, aratri, carriole, zappe, macete, annaffiatoi.
Verso le 17 il sindaco di Bouar dichiarava ufficialmente terminata la fiera, con l’appuntamento al prossimo anno. Gli espositori si sono visti riconosciuti i loro sforzi di un anno di lavoro e per le loro famiglie un aiuto economico i fabbisogni familiari.
Lo scopo della fiera era duplice, esporre e vendere i prodotti della campagna, facendosi presenti sul territorio come entità e mettere i responsabili del paese di fronte alle loro esigenze. Entrambi raggiunti. Ora si tratta di vedere che ognuno raccolga le sfide lanciate. Per noi organizzatori e sostenitori di questo sogno: Jiango be Africa, Caritas e Mercy Corps si tratta di continuare a seguire e sostenere questo progetto di sviluppo agricolo della regione di Bouar, che va oltre le cifre di affari, ma vuole raggiungere la persona che cerca di darsi un avvenire migliore e considerare il lavoro della campagna non come un ripiego, ma un lavoro riconosciuto di fronte a se stessi e al paese.
Padre Beniamino Gusmeroli