Interventi di sostentamento finanziario per la costruzione di pozzi per l’estrazione di acqua pulita a favore delle città di Bouar e della regione – Repubblica Centrafricana
La situazione della Repubblica Centrafricana per quanto riguarda l’approvvigionamento di acqua è relativamente fortunata durante la stagione delle piogge, in virtù della posizione geografica a pochi gradi di latitudine a nord dall’equatore nel bacino di raccolta del fiume Congo. I problemi più seri riguardano gli approvvigionamenti durante la stagione secca, la distribuzione e la possibilità di avere acqua ragionevolmente pulita.
Nei villaggi più periferici le donne sono costrette a lunghi percorsi a piedi per attingere alle sorgenti oppure si servono dei tradizionali pozzi africani scavati a mano che rimangono asciutti durante la stagione secca. A causa della mancanza di protezioni al loro interno sono spesso presenti detriti e materiali provenienti dall’esterno che determinano un concreto rischio di infezioni per l’uomo e soprattutto per i bambini. Nella stessa cittadina di Bouar, dove vivono circa 50.000 abitanti, esisteva una rete di distribuzione idrica, ma le tubature sono scoppiate ormai da anni e la situazione è simile a quella dei villaggi.
Esistono anche dei pozzi di quartiere, ossia pozzi privati che la popolazione costruisce vicino casa per cercare di arginare il problema della siccità, hanno però il grossissimo handicap di non essere abbastanza profondi per garantire l’approvvigionamento di acqua nella stagione secca.Per di più i pozzi scavati dai cittadini franano al loro interno e il terreno rischia di otturare o chiudere il pozzo (il problema più grave per gli abitanti).
IL PROGETTO: L’Associazione Jiango be Africa, in collaborazione con la missione dei Padri Betharramiti e la Caritas di Bouar, intende perciò offrire un sostegno economico a quartieri, comunità e villaggi della regione che avanzeranno una richiesta per la costruzione o il miglioramento di un pozzo di tipo tradizionale. Se ci sarà un riscontro positivo da parte dei nostri partner locali, agli abitanti spetterà offrire la manodopera per lo scavo del pozzo arrivando ad una profondità di circa 18 metri al fine di trovare la falda acquifera (in media occorre un mese di lavoro). Con l’ausilio di un’armatura in ferro, verranno costruiti sul posto dei tubi in cemento (del diametro di circa un metro) che, calati uno sopra l’altro durante lo scavo a mano, permetteranno di andare più in profondità e di proteggere il pozzo dai cedimenti del terreno. Una protezione in muratura in superficie, con possibilità di chiusura, impedirà che terriccio, foglie, rifiuti animali vadano ad intorbidare l’acqua.
Il nostro compito sarà quello di fornire il materiale (interamente acquistabile nella regione dai nostri partner) per la realizzazione del pozzo: ferro, cemento, dima, sabbia, per la costruzione dei tubi da calare come muro protettivo interno e i mattoni per la protezione esterna.
Questo intervento ha il vantaggio di poter essere effettuato ovunque, anche nei villaggi più periferici e con costi molto contenuti. Più in generale lo scopo del progetto è quello di promuovere lo sviluppo delle comunità attraverso forme di presa di coscienza e autodeterminazione. L’acqua, infatti, è un bene che può risolvere molteplici problematiche: dissetarsi, soddisfare una igiene accurata, permettere l’irrigazione dei campi durante tutto l’arco dell’anno superando l’ostacolo della stagione secca. Il pozzo dunque come fonte di vita, un bene comune che può migliorare il benessere di tutti gli abitanti di comunità, villaggi e quartieri che ne beneficiano.